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Sulla condanna della P.A. a provvedere ai sensi dell’art. 117 c.p.a.

T.A.R. Lombardia, Brescia, sez. II, 23 settembre 2023, n. 713 – Pres. Massari, Est. Rossetti

Nel processo amministrativo, la condanna dell'Amministrazione a provvedere, ai sensi dell'art. 117 c.p.a., presuppone che, al momento della pronuncia del giudice, perduri la sua inerzia e che non sia venuto meno l'interesse del privato istante ad ottenere una pronuncia dichiarativa dell'illegittimità del silenzio serbato, con il conseguente ordine di provvedere, atteso che, trattandosi di una condizione dell'azione, questa deve persistere fino al momento della decisione; conseguentemente, l'emanazione di un provvedimento esplicito, in risposta all'istanza dell'interessato o in ossequio all'obbligo di legge, rende il ricorso inammissibile per carenza originaria dell'interesse ad agire o improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, a seconda che il provvedimento intervenga prima della proposizione del ricorso o nelle more del giudizio conseguentemente instaurato.

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