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Sul concetto di “vicinitas” e sugli effetti della scadenza della convenzione urbanistica

Settore: Urbanistica e Edilizia

Keywords (1): Vicinitas – Caratteristiche – Edifici residenziali – Distanze e ingombri

Keywords (2): Convenzione urbanistica – Scadenza – Diritti edificatori – Conseguenze

T.A.R. Lombardia, Brescia, sez. II, 14 aprile 2023, n. 341 – Pres. Massari, Est. Pedron

La vicinitas è un concetto variabile a seconda delle caratteristiche delle costruzioni e della capacità di propagazione degli effetti negativi da un fabbricato all’altro, per la presenza del fabbricato stesso o per l’uso a cui è destinato. Nel caso degli edifici residenziali, l’uso non pone solitamente problemi, ma rileva l’oggettivo disturbo visivo arrecato dalla nuova costruzione al proprietario dell’immobile già inserito nel contesto consolidato. Quando i fabbricati non siano direttamente a contatto o a breve distanza, come nel caso in esame, il disturbo può presentarsi come interferenza nella fruizione del paesaggio. Questo non significa che esista un diritto al paesaggio ma la tutela dell’affaccio di pregio è una ragione sufficiente per promuovere iniziative giudiziali finalizzate a impedire l’edificazione del vicino. (1)

Alla scadenza della convenzione urbanistica non interviene automaticamente la cancellazione dei diritti edificatori. L’art. 17 comma 1 della legge 17 agosto 1942 n. 1150, riferito ai piani particolareggiati ma applicabile a tutti i piani attuativi, consente infatti, senza limiti di tempo, la costruzione di nuovi edifici e la modificazione di quelli esistenti, purché nel rispetto degli allineamenti e delle prescrizioni del piano scaduto. La scadenza della convenzione urbanistica produce quindi una nuova condizione giuridica delle aree edificabili, che non consiste però nell’automatica riconduzione delle stesse alla destinazione agricola. In realtà, quando manchi una norma che impone di presentare la richiesta di titolo edilizio a pena di decadenza entro una data certa, i diritti edificatori riconosciuti dallo strumento urbanistico generale continuano ad esistere, ma diventano recessivi rispetto alle varianti urbanistiche sopravvenute. Inoltre, i diritti edificatori subiscono una conformazione, in quanto possono essere utilizzati solo all’interno dello schema edificatorio impresso dalle trasformazioni del territorio effettuate sulla base del piano attuativo prima della scadenza. (2)

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